L’esordio
letterario della scrittrice Michela Di Gregorio Zitella non può che incuriosire
sin dal titolo: Ossa Cave. Esso, a
primo impatto scarno e freddo, racchiude in sé un significato profondo che
lascia ben intravedere la luce. Nelle poesie, infatti, le parole dell’autrice
ci accompagnano spesso in universi fioriti dove il viaggio reale o sognato, la
musica e l’amore sono continuamente minacciati dall’inaspettato svolgersi del
tempo. Nei racconti, invece, i sentimenti affrontati nelle poesie, come il
dolore e la disperazione, sono volutamente esasperati, privati degli elementi
poetici “sognanti” assumendo, a tratti, un aspetto horror-noir. La raccolta
rivela così l’ampia formazione culturale e letteraria della scrittrice che
spazia dalla classicità delle numerose figure retoriche e “immagini atemporali
poetiche” al crudo realismo contemporaneo. Assegnerei all’ultima poesia S’alzerà in Volo la chiave di lettura
dell’intera raccolta in quanto rappresenta appieno il concetto nascosto nel
titolo Ossa Cave.
INTERVISTA ALL'AUTRICE
1)
Cosa rappresenta la scelta del titolo “Ossa Cave”?
Con Ossa Cave si intende la struttura che insieme alle ali permette agli
uccelli di volare. La mia è un’analogia poetica fra queste ossa, cave ma
robuste, ed il cervello umano, unico mezzo dell’ uomo per volare, attraverso la
fantasia e l’immaginazione.
2)
Come è strutturata l’opera?
L’ opera si suddivide in due parti: la prima dedicata alla poesia e la
seconda dedicata al racconto breve. Le trenta poesie rappresentano una selezione
di circa dieci anni di lavoro e sono quasi tutte di tipo autobiografico; una
parte di loro è dedicata ai temi che più mi interessano, quali la violenza di
genere e l’omofobia. I racconti invece sono tre, di genere noir e di denuncia
sociale, scritti in stile giornalistico.
3)
Quali sono i “cardini” del tuo stile poetico?
Sicuramente la completa libertà di espressione. Nonostante il libro sia
ricco di figure retoriche e altri “tecnicismi” molto importanti e quasi
essenziali, vivo nella convinzione che una poesia debba principalmente
esprimere un’emozione e, allo stesso tempo, debba essere fruibile a tutti.
Tengo molto al fatto che il lettore possa interpretare senza limiti un mio
testo poetico, fino a renderlo parte integrante del suo mondo.
4)
In tutto il libro è ricorrente il tema del viaggio, cosa trai dalla tua
esperienza?
Il viaggio, la voglia di scappare, sia mentale che fisica, è un tema
molto ricorrente nella letteratura. La mia idea è vivi il viaggio, concediti un
vero momento per te stesso e troverai le risposte che stai cercando. Il viaggio
che “Ossa Cave” si propone di fare è proprio quello introspettivo, verso una
nuova percezione di se stessi e di quello che ci circonda.
5)
Definisci l’opera con una sola frase
Userei una sorta di sottotitolo: “Storie di amori
incompiuti”. Infatti ogni poesia ed ogni racconto hanno in comune la sensazione
di creare qualcosa di distrutto. Qualcosa che, per un motivo o per un altro, si
è quasi interrotto sul nascere. Sta al lettore decidere se questo senso di
inadeguatezza possa diventare poesia ed avere il suo paio d’ali verso nuove
interpretazioni.


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