Recensione
Ovunque Andrai di Filomena Grasso
Ho
letto questo romanzo come se fossi trascinata a valle da un fiume che a tratti
mi cullava lentamente, mentre altre volte mi scaraventava veloce verso valle.
L’autrice, Filomena Grasso con il suo modo di portare il lettore a vedere ciò
che si sta raccontando ci trascina dentro una bellissima storia, avvincente,
piena di cambi scena e rocamboleschi sbalzi temporali che ci danno il senso del
tutto, con una semplicità e freschezza davvero unici. Sono entrata subito
dentro la storia, dentro Miriam, la protagonista, ma anche dentro Giulia, due
personaggi che anche se all’apparenza sembrano discordanti in realtà sono tremendamente
vicini. Leggendolo a un certo punto mi sono fermata a pensare a una canzone che
mi ronzava in testa mentre scorrevo le parole, “certi amori non finiscono,
fanno dei giri immensi e poi ritornano” del grande Venditti. E quest’opera è
anche questo, l’amore che compie giri immensi lunghi anni, vince sul tempo e
sulle regole della società e ci porta a capire che è l’amore a muovere tutto.
Scritto magistralmente Ovunque andrai è un libro che deve essere letto,
soprattutto da chi vuole fare i conti con se stesso, con le proprie paure e con
la nostra vocina interiore, saltare il fosso e capire cosa significa davvero
vivere.
La
Storia
Miriam,
ventisei anni, definita dai suoi amici “ragazza empatica”, soffre di una rara
forma di filofobia, paura d'amare, che le impedisce di legarsi
sentimentalmente e di instaurare relazioni durature. Studia per diventare
sceneggiatrice e, per ironia della sorte, lavora da stagista come wedding
planner.
Convocata
in uno studio notarile a Capalbio, scopre che la sua paura d'amare ha radici
ben più profonde. Quello che Miriam ignora, è un passato che le è stato taciuto
per amore, che le appartiene e che straordinariamente, avrà modo di conoscere.
Un'eredità,
un incontro inaspettato, una diagnosi che chiama in causa il cuore mettendolo
alla prova, un destino beffardo che unisce e divide, il coraggio di vincere la paura e di
tramutarla in forza, la bellezza di un gesto d'amore.
Si
può amare così tanto qualcuno da impedirgli di morire? Miriam scoprirà la
verità solo quando imparerà a vedere col cuore, solo così riconoscerà il suo
miracolo.
Ovunque
andrai, un romanzo sull'arrendersi all'amore. Chi ama vince sempre.
Intervista all'autrice
1.
Come e perché sei diventata scrittrice? Che
cos'è per te scrivere?
Da
quel che ricordo ho sempre avuto “mani sporche d'inchiostro”, ma il desiderio
di consacrare la mia vita alla scrittura è nato leggendo “Piccole donne” di
Louisa May Alcott.
“Jo,
c'è molto di più dentro di te, se troverai il coraggio di scriverlo”, frase del
film Little Woman del 1994, ha dato inizio a una grande storia d'amore.
La
scrittura è il sale della mia vita. Scrivere è il mio modo di stare al mondo,
non è solo la mia professione, è quello che sono. Esisto solo quando scrivo
perché scrivendo scopro me stessa e riesco straordinariamente ad arrivare al
cuore dell'Altro. Lascio in lui la scintilla e un messaggio: “Tutto è segno per
chi sa leggere” con la speranza di poter fare del bene. Se guardiamo col cuore,
se alleniamo questo muscolo, se ci crediamo davvero, possiamo leggere segni
ovunque e agire come se le nostre azioni fossero magistralmente guidate dall'Amore.
La scrittura mi ha salvata e mi salva ogni giorno. La scrittura mi rende
libera.
2.
Come descriveresti il tuo romanzo e qual è il
messaggio che volevi mandare?
Amo
definire Ovunque andrai, la mia creatura. Come una madre l'ho messa al mondo,
l'ho seguita e l'ho amata con tutta me stessa.
“Quando
vedi col Cuore, un Miracolo lo riconosci”, questo è il sottotitolo di Ovunque
andrai. Credo che l'unico modo con cui si possa realmente leggere la realtà sia
usare la lente del cuore. Noi siamo miracolo, esserci oggi è miracolo, poter
camminare, vedere, parlare, respirare, queste azioni che diamo banalmente per
scontate, sono miracoli e noi stessi possiamo essere miracolo, dono per
l'Altro, per chi amiamo. Usare il cuore, riconoscere miracoli e ringraziare di più
per quello che abbiamo gratuitamente ricevuto.
3.
Quanto di te c'è in questo romanzo?
Il
mio amore appassionato per la vita, il desiderio di essere dono per l'Altro e
la ferma consapevolezza che la vita è troppo breve per paura, che i sentimenti
richiedono coraggio e che l'amore può straordinariamente salvare.
4.
Chi è Filomena Grasso? 5 aggettivi che ti
descrivono perfettamente e perché?
Creativa,
determinata, idealista, empatica, autentica.
Vivo
d'arte. Mi nutro di emozioni. Combatto per quello in cui credo. Scrivo, creo,
vivo con passione. Ogni giorno scelgo di vivere e non di sopravvivere, di
prendere in giro le mie paure e di affrontare la vita con coraggio, di
ringraziare per le cose belle e per quelle meno belle che, segnandomi nel profondo, mi rendono forte.
Scelgo di essere una guerriera e di proteggere i miei sogni. L'empatia mi fa
vivere esperienze surreali.
5.
Quali sono gli autori che ti hanno ispirato nel
tuo modo di scrivere? Cosa stai leggendo ora?
Jane
Austen, Dostoevskij, Sibilla Aleramo, Paulo Coelho, Nicholas Sparks. Sto
leggendo “Molte vite, un solo amore” di Brian Weiss.
6.
Quali sono i tuoi sogni e/o prossimi obiettivi?
Ho
grandi sogni per “Ovunque andrai”. Vorrei tradurlo in lingua inglese,
realizzare un audiolibro e una trasposizione cinematografica. Sto lavorando
alla stesura di un saggio sul tema della filofobia, ossia la paura
incontrollata e ingiustificata di amare una persona. La filofobia, essendo una
vera e propria patologia, comporta una sintomatologia ansiosa che influenza in
modo negativo la qualità della vita. Tesi del mi studio è dimostrare che la
paura d'amare si può vincere.
Nel consigliare vivamente questo libro saluto e ringrazio la giovanissima autrice! Buona lettura!


Nessun commento:
Posta un commento